IMMAGINI IMPERFETTE
MASSIMO PELAGAGGE
Ha iniziato a fotografare fin da giovanissimo spaziando in molti ambiti, utilizzando indifferentemente il bianconero e il colore. Nel 2014 riceve l’onorificenza Artista della Fotografia Italiana, nel 2021 l’onorificenza Benemerito della Fotografia Italiana.
Da questi anni di esperienza sente l’esigenza di trovare un nuovo mezzo espressivo e lo trova tornando agli albori della fotografia, utilizzando la tecnica della fotografia stenopeica.
Utilizza macchine autocostruite per realizzare una fotografia lenta, meditata, dai tempi lunghi che va immaginata prima dello scatto, capace di catture frammenti di tempo in divenire. In fase di sviluppo, con opportune manipolazioni, accentua volutamente le naturali imperfezioni creando immagini oniriche dove il tempo appare come sospeso.
Ha esposto in fiere e gallerie a Milano, Varese, Parma, Venezia, Massa Marittima, Colorno, Gliwice, Terni, Siena.
Premi
Vincitore ex aequo Premio Rossana Orlandi, MIA Photofair 2019
Vincitore Biancoscuro Art Contest 2019 sezione fotografia
Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest Winter edition 2019
Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest 2020
Vincitore BACinstaedition Maggio 2021
Vincitore collettiva Biancoscuro Art Contest 2021
Vincitore ex aequo San Valentino arte 2022
Vincitore premio copertina Biancoscuro Art Contest 2022
Massimo Pelagagge
Immagini stenopeiche nel nome di una fotografia lenta, meditata, capace di accogliere frammenti di un tempo in divenire; nel nome di una fotografia imprevedibile, dove il controllo è arduo e ci si deve confrontare con gli errori fidando solo nell’esperienza, nella capacità di trasformare le imperfezioni in nuove possibilità, la pazienza in una virtù. Una grande pazienza: Massimo Pelagagge, usando solo una fotocamera stenopeica, crea foto singole ma anche dittici e trittici che paiono dilatare ancora di più il tempo, per aprirsi verso l’infinito degli orizzonti marini della “sua” Maremma e poi incunearsi tra arcate pietrose e possenti che rimandano a un passato quasi arcaico. Evocative e misteriose le sue immagini sono simili a visioni con gli occhi socchiusi. Ricordano sogni dove la realtà fa baluginare il suo lato nascosto e inafferrabile, per invitarci a guardare meglio e ridare profondità al mondo.
Gigliola Foschi
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